martedì 16 giugno 2009

Resoconto del "lucido di sudore" Alberto Gandini

Vogata CASTELLANDO 2009

Sveglia in casa di Francesco a Pallanza, la giornata sembra ottima, al mattino aria frizzante, sole forte ma non caldissimo.
Colazione con Francesco, Violante e Costanza. Poi ci passa a prendere la Silvia e si va al raduno delle 9 alla canottieri di Pallanza. ù
Si vedono le barche appese alla gru che vengono calate in acqua, gli "atleti" spuntano alla chetichella, man mano, e si formano gli equipaggi, a destra quelli di Italia 1 e a sinistra quelli di Italia 2. Sarebbe Tucano 1 e Tucano 2 ma così mi piaceva di più.
Le barche sono le cosiddette Vikinghe (Finlandesi), da 14 rematori, 7 a destra 7 a sinistra più il timoniere, lunghe una dozzina di metri.

Io sono stato selezionato per far parte dei "mitici" remi bianchi, ovvero i capi voga, quelli che stando davanti (a poppa) danno il ritmo agli altri seduti dietro, che non vedrò mai, ma di cui, dalla faccia del nostro timoniere, riuscivo ad intuire cosa stavano combinando.
Bene, ci imbarchiamo, e dopo una lunga istruzione col megafono da parte del gestore delle barche, partiamo remando verso Fondo Toce. Il nostro equipaggio mostrava subito una certa, si fa per dire, padronanza del remo e del timone con la nostra fortissima Erica (provenienza squadra DDR), che dopo 5 ore di voga avrà emesso circa 4500 eeeeeehh,opp per far tenere il giusto ritmo alla ciurma indisciplinata.

La mia compagna di remo bianco, Fiorenza, proveniva dalla fortissima squadra svizzera di Locarno, e mi rimproverava quando alludevo per gioco alla nostra barca di Italia 1.
Italia 2, sempre rimasta dietro di noi, procededeva con un percorso a zig-zag, e non è mai stata in corsa per il Titolo!! vinto a mani basse da Italia 1, con distacchi abissali (accetto dibattito).
Arriviamo a fondo Toce e appena ci infiliamo nel fiume incontramo un barchino con i due prodi, Francesco e Roberto, che erano partiti da Ornavasso per poter realizzare tutto il percorso completo dei Castelli, cosa impossibile con le barche lunghe per alcuni punti difficili.
Dietro front, manovre solo con i remi bianchi, e si riparte verso Pallanza dove transitiamo senza fermarci verso le 11,30. Ci hanno seguiti come ombre un quattro "senza" con i ragazzi della canottieri e "Big" Luciano con un kajak monoposto, che ci assisterà fino alla fine del giro. Luciano andava e veniva a suo piacimento, ci superava, si metteva di fianco, poi in scia della nostra barca, dietro, a pochi centimetri da noi con grande preoccupazioni del nostro timoniere. Si è anche procurato delle rose per le signore, dove le ha trovate in mezzo al lago?.
Una puntata a grande ritmo di remo e riusciamo per un pò a tenerci in scia del quattro. Passiamo al largo dell'isolino, superiamo la punta del lago, e viriamo a Nord verso Intra. Il nostro timoniere Erica teme un incoccio con i traghetti locali ma si fa strada abilmente tra le onde e si prosegue imperterriti verso Ghiffa. Ogni tanto una fermata per far riposare la ciurma, che viene tenuta a bada con piglio deciso da quello ormai considerato il comandante/timoniere: la nostra fortissima Erica (detta Eric). Nessuno osa contrastare gli ordini. Il battello con bar e caffè viene snobbato e tiriamo diritti.
Avevo tentato anche un timido tentativo di passare sotto riva per ammirare le sponde da vicino, ma nulla da fare, la rotta era sempre la via retta, punto punto.
Le chiacchiere con la mia compagna di remi bianchi e con uno della fila dietro (il Brambilla detto Bremby o anche il giardiniere per l'abbigliamento ) ogni tanto mi distraevano dal perfetto ritmo imposto dal comandante, e mi prendevo il giusto cazziatone.
Il posto del remo bianco non permette distrazioni!
Dietro di me sentivo le voci della Susi, di Violante, Costanza e degli altri che ogni tanto remavano tanto per gradire e sfalsavano la remata, ma Eric (!) li rimetteva tutti in riga.
Ogni tanto le fermate per riposare e bagnare i cappellini, purtroppo niente bagno, non c'è stato accordo su questo, comunque l'acqua era molto fredda.
Italia 2 sempre indietro, quando noi ci fermavamo, loro ci raggiungevano, ma noi ripartivamo e via così fino a Ghiffa. Ormeggate le barche, tutti alla pizzeria, dove siamo stati raggiunti dagli amici Volpato, Antonini, Travaglio e le raccogliticce relative (mogli).
Finite le pizze, caffè, moto GP (televisione) si riparte.
Il barchino viene lasciato qui, Francesco, Roberto ad Elena che voleva remare, salgono su Italia 2, che aveva perso qualche rematore ed il cineoperatore. L'Antonini con la scusa della clavicola non ci ha provato.
Direzione castelli di Cannero e via coi remi.
Il caldo adesso si fa sentire di più, le fermate per bere e rinfrescarci sono più frequenti ma Italia 1 vola sull'acqua e lascia ancora indietro Italia 2.
Si prova anche il "ritmo di battaglia", riminescenza del film "Ben Hur", ma dopo pochi secondi la ciurma si ribella e il folle ritmo di voga imposto torna normale.
Si arriva ai Castelli, facciamo il giro e Italia 2 ne approfitta per cercare di fare il bagno approdando sugli scogli, ma la difficoltà è notevole e alla fine si riparte verso il paese.
Arriviamo a Cannero dove ci segnalano il punto di approdo, una spiaggetta con vicino uno scivolo dove saranno issate le due barche. In 30 persone tutte insieme le barche vengono sollevate una per volta, e messe una sopra l'altra sul carrello. Fine della vogata.

Si, ma non è ancora finita. Il programma prevedeva la proiezione del film "Fitzcarraldo" e una parte del gruppo ha assistito nella sala predisposta dall'autotrità locale. Film bellissimo, scene del fiume con la nave che lo risale accompagnata dalla voce di Caruso e dalla musica di varie opere, immagini grandiose del finale con la nave in silenzio e senza governo che scende il fiume sbandando sulle rapide.
Emozione e pelle d'oca!!
Si torna a Pallanza, prendo la moto e scappo a Milano.
Un ringraziamento come sempre agli ottimi organizzatori Cesco e Trube e a tutti gli altri per la
compagnia.
Ciao
Alberto

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